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La pioggia sul pinnuto

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Per diventare poeta, o meglio per tentare di scrivere in versi qualcosa di decente, ho cominciato a studiare, leggere, sfogliare. Fu così che trovai questo poeta, forse di origine partenopea dal momento che aveva lo stesso nome della rosticceria vicina alla bottega di Pino, il mio amico d'infanzia che lavora il rame battuto: Da Nunzio.
Questo gran poeta ha scritto una poesia che a me fa venire i brividi anche a ferragosto: La pioggia nel pineto. Forse ha sbagliato a chiamarlo pineto; credo pensasse alla pineta ma ha usato il maschile perché, forse, non gli piacevano le donne; chissà. Ma bravo era bravo, anche se non è diventato famoso, forse a causa dei suoi strani gusti sessuali.
E allora anch'io mi sono cementato... mi segnala errore il mio programma, dice cimentato, non mi piace ma è lo stesso. Ecco la poesia... ah, la categoria è ironia, non pensiate che sia una vera poesia,
scritta sulla via di una grande magia. Anzi, chiedo pure scusa al sommo Da Nunzio, non vorrei m'avesse a maledire...

La pioggia sul pinnuto

Taci, su le sogliole
del banco non odo
parole d'amore che dici
tra i mici
c'è confusione ma odo
parole più nuove
il cefalo sodo
tu vuoi... ora piove
su le cassette di triglie
sui paraghi folti
incartati ed avvolti
piangono i volti
silvani
nascosti da ruvide mani
e piange il pinnuto
un sarago appena venduto
dal muso pizzuto
piove sulle argentate
sardine ignude
(son buone anche crude)
sui granchi più fieri
venduti ancor ieri
piove di un pianto
lontano, sui rami d'ontano
dei tuoi vestimenti
ove va la mia mano
che scivola, piano
come dita sul piano.

Odi, la gran confusione
ma piove, o sventura
su la solitaria verdura
di Ciccio il grassone
e sul suo tendone
che cader fa la pioggia
come pianto di brina
su quella mia ombrina
che la signorina
stringe al suo seno
ch'io vedo ben pieno
ne' i suoi vestimenti.

Gennarino che dici...
sotto le tamerici
faresti un peccato di gola
con quella sua viola
leggendo la favola bella
mentre l'alma novella
si schiude
nel sogno d'amore
che ieri ti illuse
che oggi ti illude
o guaglione?




 Gennarino Ammore - 07/03/2016 19:05:00 [ leggi altri commenti di Gennarino Ammore » ]

Glauco...che aggancio, Dolcenera di De Andrè...non ci avrei mai pensato!... il testo è nato da una banale lettura della pioggia sul pineto, trovata per caso su La Repubblica...da pineto a pinnuto è stato un attimo...e Da Nunzio ha seguito a ruota... cosa si deve fare per divertiorsi, meno male che qui nessuno mi banna....ahahahahha...che storie marce direbbe il sopracitato....ciao, olè, uè ed anche alè...

 Glauco Ballantini - 07/03/2016 08:58:00 [ leggi altri commenti di Glauco Ballantini » ]

Si Offenderà solo il Da Nunzio. Ambientazione da mercato della pioggia mi ha ricordato De Andrè di Dolcenera... "acqua di spilli fitti dal cielo e dai soffitti
acqua per fotografie per cercare i complici da maledire
acqua che stringe i fianchi tonnara di passanti".
Penso tu possa sottoscrivere da pescatore la "tonnara di passanti".

 Gennarino Ammore - 07/03/2016 07:49:00 [ leggi altri commenti di Gennarino Ammore » ]

Va da sé che questo pseudo racconto andrebbe catalogato nella sezione umorismo... non vorrei che venisse male interpretato, e qualcuno avesse ad offendersi.

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